Studio elementare e molto pratico dei carichi che gli ancoraggi sopportano in forra quando ci si appende per iniziare la nostra calata.
Dopo aver letto diverse relazioni in merito all'argomento "carico ancoraggi" ho maturato una discreta curiosità sull'argomento. In rete ho sempre trovato tabelle e grafici che riportavano calcoli ponderali senza dubbio corretti e molto accurati però spesso difficili da leggere. Volevo quindi trovare un sistema per verificare di persona ed in maniera molto semplice tutti questi risultati e condividerli con la comunità torrentistica che non ha dimestichezza con la fisica o l'ingegneria ma che ha interesse nel comprendere i carichi sugli ancoraggi.
Ho trovato su un sito internet specializzato un paio di dinamometri di semplice utilizzo ed ad un prezzo davvero contenuto. Praticamente due "pese" tipo quelle che vengono utilizzate dai commercianti o per pesare i bagagli a casa prima di andare in aeroporto. Con una portata massima di 200kg e di quasi 2000N o 2kN se preferite, sono due strumentini perfetti per appendere e misurare il carico di un sacco da pugilato di circa 30kg.
L'idea è quella di variare l'angolo fra i due ancoraggi "dinamometrici" ed annotare il carico che il peso del sacco andrà ad esercitare sul singolo ancoraggio. Con questi risultati potremo quindi costruire una tabella ed una tabellina incrociando i dati annotati durante tutte le misurazioni. La prima misurazione effettuata è il carico del solo sacco sul dinamometro 1 e sul dinamometro 2 per verificare se fra i due strumenti esiste una differenza strumentale. Il dinamometro 1 ha misurato 338N e il numero 2 340N, ovviamente entrambi i dinamometri sono stati "azzerati" prima di essere caricati. Se invece appendo il sacco su di una barra retta da entrambi i dinamometri vedo che il carico del sacco è perfettamente suddiviso fra i due misuratori, 170N da una parte e 169N sull'altro, la metà esatta di 340N che era il carico del sacco sul dinamometro singolo.
Aggiungendo o togliendo maglie rapide ai due dinamometri praticamente modifico l'angolo che si crea fra i due punti,
Il risultato visibile è che al diminuire del numero delle maglie rapide aumenta l'angolo fra le due catene e aumenta anche il carico, il valore riportato è il valore medio misurato dai due dinamometri, per comodità riporto i risultati su due differenti grafici. Il primo grafico riporta il carico N misurato da ciascun dinamometro e l'angolo che si crea fa le due catene, mentre nel secondo grafico si riporta l'incremento espresso in percentuale rispetto al carico iniziale del sacco, 170N.
L'obbiettivo di queste prove è rendere evidente che maggiore è l'angolo che si crea fra le catene di un ancoraggio e maggiore sarà la sollecitazione che andremo a portare all'ancoraggio quando lo mandiamo in carico col nostro peso, carico che quasi triplica se l'ancoraggio dovesse avere un angolo fra le due catene maggiore di 140°. L'angolo perfetto sarebbe 0° cioè il carico distribuito equamente su entrambi i punti, situazione ovviamente non realizzabile. A mio personale e discutibile giudizio direi di non superare mai i 60° o al massimo 65°, direi che dovrebbero essere condizioni abbastanza realistiche anche per chi ama esplorare ed attrezzare canyon, La realtà ci mostra che chi attrezza i canyon trova un compromesso fra l'angolo delle due catene e le condizioni della parete che intende attrezzare, l'esperienza ci insegna che purtroppo in forra si trova un po' di tutto, tra angoli non rispettati o posizione scomode o palesemente errate.